In questo periodo sto notando dei comportamenti buffi: fino a pochi giorni fa in tanti si lamentavano del freddo, dell'estate che non arrivava e che probabilmente non sarebbe mai arrivata. Ora invece le opinioni sono opposte: tutti alla ricerca del fresco con la speranza che il caldo duri poco :o) Non siamo mai contenti!!!
Comunque un dato di fatto c'è: fa caldo e in questa stagione stare ai fornelli o accendere il forno rappresentano quasi un raptus di follia.
Però non si possono sempre mangiare tonno in scatola, mozzarelle, pomodori ed insalata!
Così mi sono un po' organizzata e per pranzo ho preparato quanto segue...
Estate... sinonimo di tanta frutta e verdura, tra cui le mie adorate melanzane. Questa è una ricetta semplicissima, che però ho "scoperto" da poco. L'anno scorso, prima che chiudesse, parlavo con la mia fruttivendola preferita dei modi alternativi in cui si potevano preparare le verdure.
E' tornato il caldo, ma immagino saranno gli ultimi sprazzi dell'estate infuocata 2012, così ne approfitto per salutare una bevanda che mi da un po' di conforto durante i pomeriggi a 40°C.
Molti anni fa (...sigh...) la meta delle mie vacanze fu Creta. Fu una vacanza dinamica: in giro per tutta l'isola alla scoperta delle spiagge più belle. Passando per i piccoli paesi dell'interno fui subito colpita da quella che poi ho capito essere una abitudine difusa, direi tipica. Nei bar, ai tavolini al riparo dal sole cocente, c'erano sempre gruppi di persone che chiaccheravano amanilmente, davanti a loro non si vedevano birre o bibite gassate, ma bicchieroni con un liquido marroncino e in cima un notevole strato di schiuma.
Ancora una ricetta con le melanzane, che per me sono le regine dell'estate.
Qualcuno potrebbe obiettare che sono arretrata, perchè nel mondo moderno le melanzane si trovano tutto l'anno. E' vero, ed è un aspetto della modernità che sfrutto.
Le malanzane, in questo periodo, sono le regine della nostra tavola: trifolate, alla piastra, in parmigiana, nel timballo, come pizzetta o simil baba ganough... le faccio in mille modi.
Ma l'anno scorso ho scoperto un modo "rivoluzionario" per prepararle, in modo da conservarle a lungo. Unica dote richiesta: La Pazienza.
Se ne fossi capace scriverei un'ode all'insalata di pollo :o) infatti questa ricetta-non-ricetta è uno dei piatti fissi della mia cucina, un vero salva-vita. Nei periodi un po' troppo indaffarati l'insalata di pollo mi permette di risolvere molte cene, devo solo stare attenta ad organizzarmi un po' in anticipo con la cottura del pollo, se non ho degli avanzi a disposizione.
L'insalata di pollo penso sia proprio nata per riciclare quell'avanzo di petto un po' stopposo che nessuno mangia, oppure per proporre in modo diverso una parte del gigantesco cappone utilizzato nella preparazione del brodo per i tortellini.
Il blog non va in ferie quest'anno, ma per un po' non si dedicherà unicamente al cibo, lasciando spazio ad alcune immagini di questa estate.
Ho iniziato a vivere in simbiosi con il mio ventilatore :o) e contrariamente a mio marito, che con questo caldo sprizza energia da tutti i pori, io limito tutte le attività . Mi limito a bere in continuazione per compensare i liquidi che perdo.
Cerco di bere solo acqua, perché le bevande zuccherate non sono molto salutari, soprattutto quelle industriali. Però ho un debole per il tea alla pesca. Ogni tanto mi lascio ingannare dalle pubblicità , ma rimango sempre delusa perchè il sapore di pesca è così "finto" da risultare eccessivo e sgradevole.
Meglio qundi prepararselo in casa, serve davvero poco: solo un minimo di premeditazione per gestirne il raffreddamento.
La ricetta è talmente banale che quasi mi vergogno a scriverla però l'utilizzo del tea bianco si è rivelato molto gradevole e dissetante.
1 litro di Acqua
4 cucchiaini colmi di tea Pai Mu Tan in foglie
1 Pesca a pasta gialla
succo di limone e zucchero a piacere
Lavare la pesca, tagliarla a fettine sottili circa 3 o 4 millimetri, poi dividere ogni fetta in 3 o 4 parti.
Portare quasi ad ebollizione l'acqua, porre il tea in un filtro di carta, spegnere il fuoco e mettere il filtro nell'acqua. Attendere 8 minuti poi togliere il filtro e aggiungere limone e zucchero secondo il proprio gusto.
Versare le pesche nel tea bollente e lasciarlo raffreddare finchè non è a temperatura ambiente, poi mettere in frigorifero per alcune ore.
Che sia già il momento di dire "Arrivederci!" all'estate?
Qui è decisamente più fresco e la cosa non mi dispiace per niente. Soffro molto il caldo, che mi trasforma in una sottospecie di bradipo pigro e privo di iniziativa.
Lo dimostra il fatto che, dal ritorno dalle vacanze, non ho mai cucinato. Sono sopravvissuta a base di frutta, insalata mista e tonno in scatola :o)
Poi mi sono ricordata di questi pomodori, che adoro!
In casa utilizzo così poco il pomodoro fresco che mi scordo dei modi in cui si può preparare: mio marito non ne sopporta neppure l'odore, anzi, quasi quasi sta male al solo vederlo.
Per una sera però oltre a sopportare me ha sopportato la vista dei pomodori ripieni con tonno e maionese. A dire il vero l'ho corrotto preparando un po' di ripieno in più che lui ha spalmato sui crostini.
4 Pomodori Oblunghi
4-6 cucchiai di Maionese
160g Tonno sott'Olio
1 cucchiaio di Capperi tritati
Sale
Tagliare i pomodori a metà nel senso della lunghezza e svuotalrli dai semi. Cospargere l'interno dei pomodori con poco sale e metterli a scolare in uno scolapasta per 15 minuti con la parte tagliata verso il basso.
Nel frattempo sbriciolare in una ciotola il tonno, aggiungere i capperi tritati e la maionese. Amalgamare bene e conservare in frigorifero.
Quando i pomodori hanno perso la loro acqua asciugarli sommariamente con carta da cucina e riempire ogni metà con l'impasto di maionese e tonno. Mettere in frigorifero fino al momento di consumarli.
Per la maionese ho provato la ricetta dal blog Delicious Days di Nicky, perché si prepara rapidamente con il frullatore ad immersione ed è ottima!
250 ml Olio di Semi di Arachide o Girasole
1 Uovo
1 cucchiaino di Senape
1 cucchiaio di Succo di Limone
Sale
IMPORTANTISSIMO: tutti gli ingredienti devono essere a temperatura ambiente
Nel bicchiere in dotazione con il frullatore ad immersione versare prima l'uovo, poi senape e aceto, il sale e terminare con l'olio.
Inserire nel bicchiere il frullatore ad immersione appoggiandolo al fondo, coprendo l'uovo con l'alloggiamento delle lame.
Frullare partendo da una velocità media e umentandola fino a quando sul fondo si inizierà ad emulsionare e si formeranno dei "nastri" di maionese già formata. A questo punto alzare gradualmente il frullatore per incorporare tutto l'olio.
La maionese è pronta :o)
Le ferie sono finite da una settimana ma nel cuore e negli occhi (e pure sulla bilancia, purtroppo) sono rimasti tanti bei ricordi.
L'ultimo, in ordine temporale, è legato al piccolo comune di Campli in provincia di Teramo. In questo paesino, circondato da due "canyon", si celebra l'arte della porchetta.
In questa zona infatti c'è una tradizione centenaria per quello che riguarda questa preparazione gastronomica, che si tramanda di padre in figlio.
La particolarità di questa porchetta sta negli aromi utilizzati e nella modalità di cottura che permettono di apprezzare una carne morbida e profumata, ma senza sovrastare il sapore della carne stessa. Qui nel Bolognese, ad esempio, la porchetta oltre ad essere un po' secca è spesso troppo pepata.
A Campli sono due i venditori fissi: la macelleria Foco e la macelleria Cappuccelli situata in piazza. Poi ci sono i furgoni mobili, che sfidando le tortuose strade della provincia, portando la loro porchetta nei mercati settimanali.
Durante la Sagra della Porchetta Italica la porchetta è a disposizione dei frequentatori della sagra e della Giuria di Degustatori che premierà la porchetta migliore.
Per degustare la porchetta, utilizzando inumerosi tavoli messi a disposizione dai bar del paese, si può acquistare il classico panino, oppure solo la carne a peso. In entrambi i casi non manca mai anche un generoso pezzo di cotenna saporito e croccante.
Io ho rinunciato al panino per poter assaggiare il maggior numero di tipi diversi di porchetta. Dopo gli assaggi ho decretato il "mio" vincitore: la ditta Di Angelo Salvatore, poichè la sua porchetta è poco salata, non pepata, morbida sia calda che fredda.
Piccola nota stonata: in paese poi non mancano mai i cani randagi. Una piaga per i paesi dell'entroterra, che vengono utilizzati per scaricare lo scomodo quadrupede tanto amato prima delle vacanze.

<--more!--> Già , perchè 15 gg fa sono partita per la seconda tranche delle vacanze annuali che mi spettano. Non ho fatto annunci e saluti perchè sapevo che avrei avuto a disposizione PC e connessione. Sapevo inoltre che il meteo non mi avrebbe consentito bagni di sole per cui ero intenzionata a scrivere parecchi post. In archivio ho infatti accumulato un po' di ricette e di foto da pubblicare e volevo rimettermi in pari.
La pigrizia vacanziera però ha avuto la meglio sulle mie buone intenzioni e così mi ritrovo ora con un po' di ricette estive da pubblicare "a futura memoria".
La foto ritrae una ricetta, scoperta l'anno scorso sul forum di Pan per Focaccia, che è diventata un punto fermo dei menu estivi: mi piace troppo. L'unico inconveniente è che serve accendere il forno e quando ci sono 29°C in casa non è una scelta facile da prendere. Ma per la gola questo ed altro! ;o)

Cous Cous di Verdure
x 4 persone
Per il condimento:
1 Peperone rosso 1 Peperone giallo 1 Cipolla ramata 2 Zucchine 1 Melanzana 1 Mela 3 Pomodori perini maturi 1 Spicchio d'Aglio 2 Peperoncini piccanti 2 manciate di foglie verdi di sedano Olio e.v. Oliva Sale
Per il cous cous:
Cous Cous precotto come da quantità riportate sulla confezione Foglie di Basilico Succo di Limone Tritare lo spicchio di aglio con i peperoncini e le foglie di sedano.
In un teglia o pirofila da forno mescolare il trito con tutte le verdure lavate, pulite e tagliate a tocchetti (lasciare la buccia sia alle melanzane che alla mela).
Condire con olio e sale e cuocere in forno a 180°C per circa tre quarti d'ora, mescolando un paio di volte, fino a quando le verdure saranno appassite e l'acqua di vegetazione ritirata.
Nel frattempo preparare il cous cous secondo le indicazioni riportate sulla confezione. Al momento di sgranarlo con la forchetta unire le foglie di basilico spezzettate e 2 o 3 cucchiai di succo di limone.
Servire le verdure calde o tiepide accompagnate dal cous cous.
Mi sono dedicata alla sperimentazione di ricette con le pesche, si nota? :o)
Classica applicazione del detto "fare di necessità virtù". Ho avuto la fortuna di ricevere in regalo una cassetta di pesche da un vicino di casa che a sua volta le ha avute dall'amico contadino. Sono tante e profumatissime, troppo buone per finire in marmellata.
Così mi sono ricordata di un post apparso sul blog di Sandra. Il suo blog Le Pétrin penso non abbia bisogno di presentazioni e nemmeno le sue ricette golose che vengono presentate sempre con belle foto.
La ricetta che mi aveva colpito ha il seguente titolo "Cobbler Pêches & Myrtilles: Fruité & Croustillant". I Cobbler è da un po' che mi incuriosiscono. Sono stretti parenti dei crumbles, quindi si servono direttamente nella pirofila in cui sono stati cotti ed hanno una base di frutta sormontata da uno strato di pasta. A differenza dei crumble, però, i cobbler non hanno uno strato di pasta sbriciolata, ma una pasta che assomiglia di più ad uno scone e che viene disposto in modo irregolare oppure a cerchietti o gnocchetti leggermente sovrapposti.
Questo tipo di dolce può essere cotto in una unica pirofila, magari di porcellana che è bella anche da portare in tavola, oppure la frutta e l'impasto possono essere suddivisi in formine monoporzione. Il cobbler deve essere servito tiepido ed è ancora più buono se, dopo aver creato col cucchiaino una crepa nella superficie, si aggiunge un po' di gelato alla crema o alla vaniglia, oppure anche dello yogurt bianco dolcificato.
E' un dolce rustico e, come si vede dalla foto il succo prodotto dalla frutta può uscire dalla formina decorando piacevolmente, ma un po' appiccicosamente, il dolce.
Cobbler alle Pesche e frutti Rossi
per la base alla frutta:
450g Pesche a pasta gialla pelate e snocciolate
100g Mirtilli
100g Ribes Rosso
40g Zucchero
40g Burro
per la pasta:
220g Farina
80g Farina di Mais Fioretto
30g Zucchero
60g Burro Freddo
300g Panna Liquida
1 pizzico di Sale
1 bustina di Lievito per torte
Tagliare le pesche a fettine non troppo sottili. In una padella fare fondere dolcemente il burro. Aggiungere tutta la frutta, cospargere di zucchero e mescolare delicatamente. Cuocere a fuoco medio-basso per 5 minuti in modo da far uscire il succo dalla frutta.
Aumentare la fiamma per fare evaporare un po' del succo: la frutta dovrà diventare morbida ma non disfarsi.
Dividere la frutta in 6 ramequin grandi o in una unica pirofila.
Preparare la pasta utilizzando il robot da cucina se si vuole sveltire la procedura iniziale, altrimenti utilizzare una ciotola e una forchetta per mescolare.
Nel vaso del robot mettere le due farine, lo zucchero, il lievito e il sale; azionare brevemente le lame per miscelare le polveri: ottimale la funzione pulse per 4 o 5 volte per un secondo.
Aggiungere il burro freddo a pezzetti e azionare il robot, sempre con la funzione pulse, fino ad ottenere una pasta granulosa. Versare in una ciotola e utilizzando la forchetta unire la panna liquida: la pasta dovrà risultare un po' collosa e con dei grumi.
Suddividere la pasta nei ramequins o nella pirofila. Preparare una teglia, o la leccarda, ricoperta di carta forno e porvi sopra i ramequins (la pirofila) così non si sporcherà il forno in caso di fuoriuscite di succo.
Cuocere a 170°C per 15-20 minuti o fino a quando la superficie apparirà dorata.
per la base alla frutta:
450g Pesche a pasta gialla pelate e snocciolate
100g Mirtilli
100g Ribes Rosso
40g Zucchero
40g Burro
per la pasta:
220g Farina
80g Farina di Mais Fioretto
30g Zucchero
60g Burro Freddo
300g Panna Liquida
1 pizzico di Sale
1 bustina di Lievito per torte
Tagliare le pesche a fettine non troppo sottili. In una padella fare fondere dolcemente il burro. Aggiungere tutta la frutta, cospargere di zucchero e mescolare delicatamente. Cuocere a fuoco medio-basso per 5 minuti in modo da far uscire il succo dalla frutta.
Aumentare la fiamma per fare evaporare un po' del succo: la frutta dovrà diventare morbida ma non disfarsi.
Dividere la frutta in 6 ramequin grandi o in una unica pirofila.
Preparare la pasta utilizzando il robot da cucina se si vuole sveltire la procedura iniziale, altrimenti utilizzare una ciotola e una forchetta per mescolare.
Nel vaso del robot mettere le due farine, lo zucchero, il lievito e il sale; azionare brevemente le lame per miscelare le polveri: ottimale la funzione pulse per 4 o 5 volte per un secondo.
Aggiungere il burro freddo a pezzetti e azionare il robot, sempre con la funzione pulse, fino ad ottenere una pasta granulosa. Versare in una ciotola e utilizzando la forchetta unire la panna liquida: la pasta dovrà risultare un po' collosa e con dei grumi.
Suddividere la pasta nei ramequins o nella pirofila. Preparare una teglia, o la leccarda, ricoperta di carta forno e porvi sopra i ramequins (la pirofila) così non si sporcherà il forno in caso di fuoriuscite di succo.
Cuocere a 170°C per 15-20 minuti o fino a quando la superficie apparirà dorata.
Vizualizza versione stampabile...

Dopo tanto cercare ho finalmente trovato, qui in terra padana, i famosi anelletti siciliani! Era da tempo che li cercavo sia nella grande distribuzione sia nei negozietti che propongono prodotti più ricercati ma non avevo mai avuto successo. Ora li ho trovati addirittura nel supermercato Coop vicino a casa che da poco commercializza i prodotti dalla Cooperativa sociale “Placido Rizzotto” con il marchio Libera Terra. Si tratta di pasta prodotta con grano coltivati in terre liberate dalla mafia, recita la confezione.
Con questo tipo di pasta avevo intenzione di realizzare un classico della cucina siciliana: gli Anelletti o' Furnu, cioè il timballo di anelletti con ragù di carne, piselli, formaggi racchiuso in un guscio di melanzane fritte.
Avevo diligentemente stampato la ricetta di Rossella dal forum Pan per Focaccia e acquistato le melanzane. Poi, vedendo un pezzetto di coniglio che si era perso nel freezer ho cambiato idea e ho improvvisato un timballo un po' diverso: un po' più leggero e semplice ma assolutmanete da rifare.

Timballo di Anelletti con Ragù di Coniglio e Anacardi
Per 4 persone
200g Coniglio già disossato
Tritare al coltello la polpa di coniglio, scaldare in una padella un filo di olio e insaporirlo con lo spicchio d'aglio senza farlo colorare.
150g Anelletti
25g Anacardi
1/2 Bicchiere di Vino Bianco
1 Spicchio di Aglio
2 Melanzane Lunghe
Olio e.v. di Oliva, Sale, Pepe
Aggiungere la carne, alzare la fiamma e, sempre mescolando, far rosolare.
Sfumare con il vino, lasciare evaporare la parte alcolica, abbassare la fiamma e continuare la cottura. Quando la carne è quasi cotta e rimane ancora un po' di liquido regolare di sale e aggiungere gli anacardi tritati finemente. Cuocere altri 5 minuti. Insaporire con poco pepe e spegnere il fuoco.
Nel frattempo lavare le melanzane, spuntarle e tagliarle a fettine sottili 1 cm. nel senso della lunghezza. Friggerle in olio bollente e scolarle su carta assorbente poi cospargerle con un po' sale.
Preparare uno stampo da plumcake della capacità di un litro ungendolo con olio e rivestendolo di pane grattugiato.
Portare ad ebollizione l'acqua salata per cuocere la pasta e versarvi gli anelletti. Cuocere la pasta al dente, scolarla e poi versarla in una ciotola, aggiungere poco olio affinchè non attacchi e poi condirla con il ragù di coniglio.
Foderare lo stampo con le fette di melanzana lasciandole debordare un po', versare gli anelletti all'interno e chiudere con altre fette di melanzana e rincalzando i bordi.
Cuocere in forno a 170°C per circa 40 minuti.

C come Compleanno
Con quasi una settimana di ritardo oggi festeggio il Compleanno del Blog.
Ho iniziato questa avventura il 21 Luglio 2005 e in questi anni ho collezionato tante ricette, tantissime foto e molti commenti.
La spinta per andare avanti è data ovviamente dalla passione per il cibo ma una grossa parte è dovuta a tutti coloro che leggono e che mi lasciano un commento: Grazie!
C come Creazioni
Una domanda innocua di Poppea Serpilla all'interno di Travian mi ha fatto cercare, trovare e nascere l'idea di provare (come test) un servizio gratuito per la creazione di forum.
Pensavo di tenere la prova "nascosta" poichè era nata solo per studiare il funzionamento di una piattaforma e le varie possibilità ...
Poi, pensando al compleanno del blog ho pensato di rendere pubblico che Lo Spazio di Staximo ha ora anche un Forum di Discussione.
In preda ad un eccesso di fantasia l'ho chiamato "Il Forum di Staximo" :o) e per ora è ancora in fase embrionale e con la grafica un po' improvvisata.
A cosa serve?
bho, una idea chiarissima ancora non ce l'ho ma penso possa servire a chiaccherare più agevolmente che con i commenti ai vari post.
C come Compiti per le Vacanze
Se ci sono i compiti per le vacanze allora vuol dire che ci sono, appunto, ache le vacanze?
La risposta è sì:
Lo Spazio di Staximo
sarà in Ferie
dal 28/07/2007 al 03/09/2007
sarà in Ferie
dal 28/07/2007 al 03/09/2007
Quest'anno mi concedo un periodo lunghissimo di ferie: ho bisogno di riposo per ricaricarmi.
Cercherò di lavorare dietro le quinte per sistemare tanti piccoli particolari che ho trascurato negli ultimi mesi.
Buone Vacanze a Tutti!

E' Luglio.
Le vacanze si avvicinano, finalmente!
E la voglia di cucinare è ormai un ricordo :o)
Questo è quindi il periodo per le ricette semplici che racchiudono i sapori e i profumi dell'estate e che richiedono poco tempo davanti al caldo dei fornelli.
In questa pasta ho volutamente abbondato con il basilico sia perchè mi piace sia perchè arriva dalle coltivazioni che ho in terrazza!
Pasta Tricolore Estiva
(per due)
200g Pasta di Semola (Casarecci)
In una padella tostare leggermente i pinoli e metterli da parte.
1 Peperone rosso piccolo
1/2 Cipollina Rossa
1 Spicchio di aglio
Basilico (tantissimo)
2 Cucchiai di Pinoli
Olio e.v. di Oliva
Sale
Nella stessa padella versare un filo d'olio e aggiungere cipolla e aglio tritati. Lasciare scaldare e non appena iniziano a soffriggere aggiungere il peperone pulito e tagliato a listarelle. Aggiungere un po' di sale e fare cuocere a fiamma vivace alcuni minuti: il peperone deve risultare consistente e non disfarsi.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e versarla nella padella con il peperone. Mescolare accuratamente aggiungendo il basilico spezzettato con le mani.
Versare la pasta nei piatti o in una ciotola, unire anche i pinoli e servire.

Sono golosissima di melanzane preparate nei modi più disparati anche se le mie preferite sono le melanzane fritte.
In passato ho cercato anche di "etnicizzarmi" provando una ricetta di baba ganoush ma ho scoperto che non mi piace la pasta di semi di sesamo (tahini).
Per questo motivo ho fatto una crema di melanzane ispirandomi al baba ganoush ma sostituendo la crema tahini con i semi di sesamo allo stato naturale: in pratica la tahini destrutturata! :o)
Crema di Melanzane
Ingredienti:
5 melanzane lunghe
Lavare le melanzane e spuntarle; dividerle a metà e porle in un teglia con la parte tagliata verso l'alto. Nella teglia mettere anche gli spicchi di aglio.
5 spicchi d'aglio in camicia
2 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaio colmo di semi di sesamo
sale
olio e.v. oliva
prezzemolo
Cuocere in forno le melanzane fino s quando saranno morbide.
Lasciare raffreddare e raschiare con un cucchiaio la polpa delle melanzane che verrà raccolta in una ciotola.
Spremere anche gli spicchi di aglio e aggiungere l'aglio arrostito alla polpa di melanzana.
Schiacciare il tutto con una forchetta aggiungendo olio fino ad ottenere una crema.
Aggiungere il succo di limone, il sesamo e il prezzemolo.
Mescolare e lasciare riposare almeno mezz'ora prima di consumare la crema. Guarnire con altro sesamo.

Non ricordo più dove e quando ho letto questa ricetta, so solo che ora la ripeto ogni volta che le melanzane iniziano ad invadere la mia cucina.
L'unico inconveniente è l'uso del forno che in estate non è mai raccomandabile, bisogna riuscire ad aprofittare dei giorni più freschi :o)
Queste tartine sono ottime servite calde come contorno, ma a me piacciono tantissimo servite a temperatura ambiente come finger-food.
Il sapore ricorda la parmigiana di melanzane e permette di risparmiare la frittura con conseguente appesantimento del fegato.
Tartine di Melanzana
Melanzane lunghe
Spuntare le melanzane e lavarle. Tagliarle a dischetti più o meno regolari. Se le melanzane fossero troppo sottili tagliarle in obliquo.
Pomodori San Marzano
Sale
Mozzarella
Grana grattugiato
Disporre i dischetti di melanzana in una teglia da forno ricoperta con cartaforno, cospargerli con poco sale.
Lavare i pomodori e tagliare anche questi a dischetti.
Disporre una fetta di pomodoro su ogni dischetto di melanzana. Salare lievemente anche i pomodori.
Fare appassire le verdure in forno a 170°C fino a quando risulteranno cotte.
Nel frattempo taliare la fettine sottili la mozzarella. Estrarre la teglia dal forno e posizionare una fettina di mozzarella su ogni "tartina" di melanzana e pomodoro. Cospargerle poi con abbondante grana.
Mettere nuovamente la teglia in forno per gratinare i formaggi.
