Piatto Cina-Style sia perché mi piace, sia perché ho una confezione gigante di bamboo da utilizzare.
Tutta colpa di uno dei miei soliti acquisti impulsivi (qualche esempio del passato).
Avevo chiesto aiuto agli utenti del forum di AmiciInCucina.it dove mi è stata consigliata una ricetta molto valida a base di carne. Avendo però del tofu in frigorifero ho improvvisato questa.
Tofu, Bamboo, Funghi
2 Panetti di Tofu
5 Funghi Shiitake
4 Germogli di Bamboo
1 Cipollotto
Salsa di Soia (scura e chiara)
Dado da Brodo
1 Cucchiaino di Maizena
Olio di Semi
Ammollare i funghi in acqua per alcune ore. Affettare sottilmente, ma separatamente, il cipollotto, i funghi e il bamboo.
Nel wok mettere un po' di olio di semi e fare soffriggere il cipollotto. Unire i funghi e lasciare cuocere 2 minuti. Aggiungere quindi il bamboo, mezzo bicchiere d'acqua e un pezzettino di dado da brodo. Fare cuocere 10 minuti.
Tagliare a cubi il tofu e aggiungerlo agli ingredienti nel wok unendo 1 cucchiaio di salsa di soia scura e due cucchiai di salsa chiara. Aggiungere eventualmente anche un altro po' di acqua e fare insaporire 5 minuti.
Diluirie la maizena con un po' di acqua, versarla nel wok e mescolare velocemente. Cuocere fino a quando il liquido si addensa e poi servire.
Nota: uso il dado da brodo perchè non dispongo del glutammato in polvere che in un piatto cinese non può mancare :o) In alternativa usare un po' di sale: aggiungerlo dopo la salsa di soia solo se necessario.
Fa notizia in questi giorni una "proposta" di Carlo Rossella che invita ad eliminare l'aglio dalle cucine dei ristoranti perchè poi si puzza... La notizia viene ripresa da più parti e rimbalza da un blog all'altro.
Sarà l'arrivo del caldo ad avere ispirato una genialata del genere? Chiunque ha accesso ai mezzi di informazione ora può mettersi a dettare legge su quello che gli altri possono o non possono mangiare?
Ad esempio, se mia madre fosse famosa, dovrebbe imporre di eliminare il pesce e i crostacei dai menu poichè le causano allergie mortali?
E già questa porebbe essere una pretesa "ragionevole": tra morire e puzzare c'è differenza!
Ma ora torniamo all'aglio... cosa sarebbe la cucina italiana senza l'aglio?
E' vero che l'aglio non è come olio e burro che sono onnipresenti ma cosa sarebbe il pesto senza aglio? e la bagna cauda? e un arrosto? e la pasta "aio e oio"?
Quindi evviva l'aglio e evvia le ricette che lo contengono.
Dal libro "Tapas" (Ed. Gribaudo) ho provato questo finger food molto "aglioso" ma l'accostamento è delizioso! E' ideale da servire a temperatura ambiente o tiepido, quindi può essere preparato in anticipo.
Patate con salsa aïoli
Patate novelle piccole (300/400g)
1 Uovo Intero
1 Cucchiaio di Aceto
6 Cucchiai di Olio di Semi di Arachide
6 Cucchiai di Olio e.v. di Oliva
2 Spicchi di Aglio Fresco
Sale e Pepe
Lavare e lessare le patate con la loro buccia in acqua salata. Se le patate fossero troppo grandi tagliarle per ottenere le dimensioni di un "boccone".
Nel bicchiere graduato del mixer ad immersione mettere: l'uovo, gli spicchi di aglio pelati, sale e pepe, l'aceto e i due tipi di olio. Immergere il mixer e azionarlo mantenedolo attaccato al fondo del bicchiere. Sollevarlo quando la salsa inizia ad emulsionare. Se la salsa risulta troppo compatta diluirla con un po' di aceto mescolato ad acqua fredda.
Quando le patate sono cotte versarle in un piatto e servirle immediatamente accompagnate dalla salsa. Con uno stuzzicadenti/forchettina le patate andranno immerse nella salsa.
Se invece devono essere servite più tardi cospargere le patate bollenti con la salsa, mescolare e lasciare intiepidire.
Le patate mescolate con la salsa si possono conservare in frigorifero in attesa di essere consumate ma prima di servirle dovranno essere riportate a temperatura ambiente.
Sarà l'arrivo del caldo ad avere ispirato una genialata del genere? Chiunque ha accesso ai mezzi di informazione ora può mettersi a dettare legge su quello che gli altri possono o non possono mangiare?
Ad esempio, se mia madre fosse famosa, dovrebbe imporre di eliminare il pesce e i crostacei dai menu poichè le causano allergie mortali?
E già questa porebbe essere una pretesa "ragionevole": tra morire e puzzare c'è differenza!
Ma ora torniamo all'aglio... cosa sarebbe la cucina italiana senza l'aglio?
E' vero che l'aglio non è come olio e burro che sono onnipresenti ma cosa sarebbe il pesto senza aglio? e la bagna cauda? e un arrosto? e la pasta "aio e oio"?
Quindi evviva l'aglio e evvia le ricette che lo contengono.
Dal libro "Tapas" (Ed. Gribaudo) ho provato questo finger food molto "aglioso" ma l'accostamento è delizioso! E' ideale da servire a temperatura ambiente o tiepido, quindi può essere preparato in anticipo.
Patate con salsa aïoli
Patate novelle piccole (300/400g)
1 Uovo Intero
1 Cucchiaio di Aceto
6 Cucchiai di Olio di Semi di Arachide
6 Cucchiai di Olio e.v. di Oliva
2 Spicchi di Aglio Fresco
Sale e Pepe
Lavare e lessare le patate con la loro buccia in acqua salata. Se le patate fossero troppo grandi tagliarle per ottenere le dimensioni di un "boccone".
Nel bicchiere graduato del mixer ad immersione mettere: l'uovo, gli spicchi di aglio pelati, sale e pepe, l'aceto e i due tipi di olio. Immergere il mixer e azionarlo mantenedolo attaccato al fondo del bicchiere. Sollevarlo quando la salsa inizia ad emulsionare. Se la salsa risulta troppo compatta diluirla con un po' di aceto mescolato ad acqua fredda.
Quando le patate sono cotte versarle in un piatto e servirle immediatamente accompagnate dalla salsa. Con uno stuzzicadenti/forchettina le patate andranno immerse nella salsa.
Se invece devono essere servite più tardi cospargere le patate bollenti con la salsa, mescolare e lasciare intiepidire.
Le patate mescolate con la salsa si possono conservare in frigorifero in attesa di essere consumate ma prima di servirle dovranno essere riportate a temperatura ambiente.
Per la mia conoscenza limitata la cucina marocchina è fondata sul CousCous di cui esistono tantissime variazioni e i dolci sono solo a base di frutta secca e miele.
Invece da quando ho acquistato "CousCous and Other Good Food from Morocco" di Paula Wolfert mi si è spalancata una finestrina su una cucina ricchissima e completa di tanti piatti diversi tra cui ho scovato questi biscottini. Sono secchi e semplici ma sono friabili e molto gradevoli. Inoltre hanno il vantaggio di poter essere conservati a lungo in barattoli a chiusura ermetica.
L'autrice del libro, nella descrizione di questi biscotti, dice che non è mai riuscita a lavorare bene l'impasto e ad ottenere la forma perfetta a semisfera che le donne nordafricane riescono ad ottenere con apparente semplicità .
Se non ci è riuscita lei dopo un corso penso proprio che anche i miei non siano esteticamente perfetti ma, di sicuro, sono buoni!
Ghoriba
(Biscottini di Semola)
400g Semola Rimacinata di Grano Duro
125g Zucchero a Velo
90g Zucchero a Velo Vanigliato
40g Burro
45g Olio di Semi di Arachide
2 Uova
1 cucchiaino di Lievito per Dolci
1 pizzico di sale
Altro Zucchero a Velo
Scaldare assieme olio e burro fino a quando quest'ultimo è sciolto e lasciare intiepidire.
Montare le uova con lo zucchero a velo ottendendo un composto bianco e spumoso.
Aggiungere l'olio e il burro e montare ancora per qualche secondo. Unire quindi la semola, il sale e il lievito. Far riposare l'impasto in frigorifero per almeno un'ora.
Disporre dello zucchero a velo in un piatto e foderare una teglia con cartaforno.
Prelevare delle porzioni di pasta grandi circa come una noce e, facendole rotolare tra le mani, ottenere delle sfere. Rotolarle nello zucchero a velo e schiacciare la sfera sulla teglia fino ad ottenere delle mezze sfere.
Attenzione: Per evitare che l'impasto si attacchi alle mani è conveniente ricoprirle di zucchero a velo quando si formano le palline.
Cuocere in forno per 15-20 minuti a 170°C. Il biscotto è pronto quando presenta sulla superficie le "classiche" crepe.
Invece da quando ho acquistato "CousCous and Other Good Food from Morocco" di Paula Wolfert mi si è spalancata una finestrina su una cucina ricchissima e completa di tanti piatti diversi tra cui ho scovato questi biscottini. Sono secchi e semplici ma sono friabili e molto gradevoli. Inoltre hanno il vantaggio di poter essere conservati a lungo in barattoli a chiusura ermetica.
L'autrice del libro, nella descrizione di questi biscotti, dice che non è mai riuscita a lavorare bene l'impasto e ad ottenere la forma perfetta a semisfera che le donne nordafricane riescono ad ottenere con apparente semplicità .
Se non ci è riuscita lei dopo un corso penso proprio che anche i miei non siano esteticamente perfetti ma, di sicuro, sono buoni!
Ghoriba
(Biscottini di Semola)
400g Semola Rimacinata di Grano Duro
125g Zucchero a Velo
90g Zucchero a Velo Vanigliato
40g Burro
45g Olio di Semi di Arachide
2 Uova
1 cucchiaino di Lievito per Dolci
1 pizzico di sale
Altro Zucchero a Velo
Scaldare assieme olio e burro fino a quando quest'ultimo è sciolto e lasciare intiepidire.
Montare le uova con lo zucchero a velo ottendendo un composto bianco e spumoso.
Aggiungere l'olio e il burro e montare ancora per qualche secondo. Unire quindi la semola, il sale e il lievito. Far riposare l'impasto in frigorifero per almeno un'ora.
Disporre dello zucchero a velo in un piatto e foderare una teglia con cartaforno.
Prelevare delle porzioni di pasta grandi circa come una noce e, facendole rotolare tra le mani, ottenere delle sfere. Rotolarle nello zucchero a velo e schiacciare la sfera sulla teglia fino ad ottenere delle mezze sfere.
Attenzione: Per evitare che l'impasto si attacchi alle mani è conveniente ricoprirle di zucchero a velo quando si formano le palline.
Cuocere in forno per 15-20 minuti a 170°C. Il biscotto è pronto quando presenta sulla superficie le "classiche" crepe.
Se si ascolta quello che dicono le riviste o la TV noi dovremmo mangiare tutto per garantire l'apporto di nutrienti ma, contemporaneamente, non dovremmo mangiare nulla perchè questo, quello e quell'altro alimento potrebbero essere dannosi.
Una delle regole alimentari che mi ripeto più spesso quando cucino è di limitare l'assunzione di proteine animali sostituendole con quelle vegetali, evitando così anche i dannosi grassi animali.
Devo ammettere che per me, cresciuta nel regno dei tortellini della mortadella e della carne di maiale in generale, cucinare senza proteine animali risulta complicato.
Però grazie al caldo che sta arrivando e all'aver trovato una bella cipollina rossa è stato abbastanza semplice pensare e preparare questa insalata proteica totalmente vegetariana.
Insalata Proteica con Cipolla Rossa
Fagioli Borlotti
Ceci
Cipolla Rossa
Peperone giallo
Prezzemolo
Aglio
Alloro
Sale e Olio e.v. di Oliva
La sera prima, o la mattina presto, mettere in ammollo i legumi in due ciotole separate.
Lessare i fagioli in acqua non salata. Lessare i ceci allo stesso modo ma aggiungendo all'acqua uno spicchio d'aglio e una foglia di alloro.
Arrostire il peperone e togliergli la buccia e i semi.
Riunire i legumi in una ciotola, unire il peperone spellato e tagliato a dadini, il prezzemolo e una parte della cipolla tritata.
Condire con sale e olio. Decorare con rondelle di cipolla.
Note:
Preferire i legumi da cuocere ma, in mancanza di tempo, ricorrere a quelli in scatola... i miei borlotti purtroppo erano così.
Togliere la buccia anche ai ceci... io li preferisco sbucciati ma non ho un metodo pratico e veloce. Per caso qualcuno conosce un metodo efficiente?
Versione "solo testo" per questo aggiornamento mensile... ma arriveranno anche le immaginette.
Anche questo mese i nuovi arrivi, che andranno ad aggiungersi ai Food&Wine blog presenti in lista, sono davvero tanti. Da segnalare sono i blog di tre ragazzi, prossimi alla laurea, che seguono il corso di Scienze Gastronomiche presso l'Università di Parma: in bocca al lupo!!!!!
A tutte le buone forchette
arte gastronomica
Agriturismo La Primula
Boscarato Ristorazione :: Cucina Veneta :: Blog
Colubrina
cookery blog
corsari del gusto
Cuoche dell'altro mondo
Enoiche Illusioni
fiaf-bz
Francesca Spalluto
Il Blog di Gola gioconda
I numeri del vino
'ino
Kitchenstories (Nuovo link)
L'ALIMENTAZIONE
La Buona Forchetta
La ciliegina sulla torta
La cucina di San Lorenzo
La farfallina curiosa
LA FEBBRE
La Mucca Sbronza
La nuova cucina italiana
Le ricette di GnamGnam
Nihon Style, vita e cultura giapponese
ninocucinasanteramo
Non chiamatele bionde
Paolo Valdemarin Weblog
paroledicioccolato
Res Coquinaria
Ricette e cucina - Le ricette di Misya
Ricette veloci utilizzando i rimasugli di frigo
Ricette.ws
Ristorante Quattro Mori -Varese-
Rosso Limone
S I B A R I T A
Stranizzi d’Amuri
tagliatelle vaganti
Trattoria MuVarA
Troooppo dolce!
Wine Night Milano
WineStuffs
Si differenzia un po' da quelli precedenti questo blog scritto in inglese da una coppia italiana che vive all'estero ma parla di risoranti Italiani.
Eat-Drink-Man-Woman
Anche questo è scritto in inglese ma non ho capito se è scritto da un italiano oppure no...
Che cucino oggi?
N.B.: ricordo che questo è un elenco di blog che ho recentemente trovato in rete,
non sono tutti i blog che ho "collezionato". La lista completa
si trova in questo post: Lista FoodBlog Italiani
Il verbo "copiare" ha sempre una connotazione negativa ma io devo ammettere che se, fin da piccola, non avessi copiato ricette qua e là non avrei mai imparato a cucinare qualcosa. Provare le ricette che si trovano sulle riviste o si ottengono da amici oppure, più recentemente, si trovano su internet mi permette di apprendere nuove tecniche o trucchetti.
Approfittando del freschino di questi giorni ho provato (con lieve modifica) questa ricetta trovata sul forum di Prezzemolo & Finocchio. Gli ingredienti mi lasciavano un po' perplessa per l'assenza di grassi (sono della vecchia scuola: il burro farà anche male ma è tanto buono! :o) ) ma le utenti del forum ne parlavano bene e mi sono fidata dei loro commenti.
Devo dire che ho fatto bene!
Il risultato è strabiliante: una torta sofficissima e profumata!
Torta Cioccolato e Pere
3 Uova
Sciogliere la cioccolata a bagno maria. In una ciotola mescolare le uova con lo zucchero, aggiungere la farina e il bicarbonato. Infine aggiungere la cioccolata fusa e tiepida. L'impasto apparirà molto compatto.
Zucchero stesso peso delle 3 uova
Farina stesso peso delle 3 uova
200gr. Cioccolata Fondente
4 Pere
1/2 cucchiaino di bicarbonato
Zucchero a velo
Pelare e tagliare a dadini due pere e unirle all'impasto: l'umidità rilasciata della frutta renderà mescolabile l'impasto.
Versare l'impasto in una tortiera imburrata e infarinata (diametro 26cm) e coprirlo con le altre due pere sbucciate e tagliate a fettine.
Cuocere in forno per 35-40 minuti a 170°C.
Appena sfornata cospargere di zucchero a velo e coprire con carta argentata. Ripetere l'operazione almeno 3 volte. Questo serve a creare un effetto glassa e togliere l'asprigno delle pere. (Questo è il trucchetto appreso da questa ricetta!)
Quando la torta è fredda sformarla e cospargerla nuovamente di zucchero affinchè rimanga visibile.
Periodo di tanti/troppi impegni e la cucina ne soffre: Giugno è sempre stato un mesaccio per me! vorrei essere sulla spiaggia della foto fatta, qualche anno fa da Lucia.
Segnalo però due appuntamenti nel caso fossero sfuggiti a qualcuno.
Giugno mese delle Ciliegie... e Il Tortellino invita tutti a dedicare un post alle ricette a base di ciliegie. Le regole per partecipare sono in questo post ma le riporto anche qui:
...da domani 1° giugno parte il MEME "Una ciliegia al giorno..." che si concluderà il 24 giugno, giorno della Festa di San Giovanni e periodo clou per la raccolta delle ciliegie.
Tutti coloro che vogliono partecipare al meme possono farlo postando la propria ricetta con le ciliegie, corredata di foto, sul proprio blog e inviando una mail a il.tortellino@alice.it
Cucina Pigra con premio!...Chi invece non ha tanto tempo per cucinare potrebbe dedicarsi alla preparazione di succulenti panini e raccontarlo sul proprio blog: il più bello potrebbe essere anche premiato!
L'idea è del Cavoletto e questo è un sunto delle regole:
...raccogliamo un cataloghino di bocconcini buonissimi da preparare in casa?
...Esperya regalerà 3 pacchi del diffidente ai 3 più bei panini
...i tre panini vincitori veranno proposti nell'assortimento di bocconcini pret à manger che Esperya proporrà nel suo spazio gourmet, di proassima apertura, presso la Rinascente di Piazza Duomo, Milano