Quanto sono carini questi fagottini? Sono così belli che sembrano diamanti dal prezioso ripieno :o) Quando li ho visti sul blog Joy the Baker me ne sono innamorata. Il ripieno, goloso con zucca e funghi, così perfettamente racchiuso in una forma geometrica ... impossibile resistere, così ho deciso di assecondare il detto "non c'è due senza tre" e di continuare con il tema Zucca.
Da quando riesco ad acquistare facilmente la Thain (crema di semi di sesamo) devo ammette che le salsine da serivre con pane tipo Chapati o Pita (versione 1 - versione 2), oppure semplicemente con dei crackers, sono diventate molto più frequenti sulla nostra tavola. Questa crema Thain, che mangiata da sola non mi piace per niente poichè sembra colla :o) , arricchisce in modo molto gradevole le crema di melanzane o di ceci.
Questa settimana, per il consueto appuntamento con Seen On (the) Web, parliamo di aperitivi. Ho sempre sentito dire che a Milano il momento dell'aperitivo è un must, ma non avendoci mai vissuto non so descriverli. Quello che so è che, ormai ovunque, i bar danno sempre maggiore importanza al momento pre-pasto accompagnando le bevande con sfiziosità più o meno curate ed elaborate.
Il momento dell'aperitivo è ideale incontrare amici fuori casa, ma anche a casa mi piace preparare qualche stuzzichino per me e mio marito... quasi fosse un momento speciale per festeggiare insieme.
Finalmente torno a pubblicare una ricetta, l'arrivo della primavera e le prime giornate di sole non invogliano molto a stare chiusa in casa a cucinare. In effetti nell'ultimo mese mi sono limitata alla cucina di sopravvivenza e trascurato ampiamente la sezione ricette del blog :o) Ma è normale così: per me, che non sono una "FoddBlogger-Professionista", ci sono sempre stati alti e bassi nella pubblicazione dei post... poiché non vivo "del" blog non posso vivere "per il" blog.
Tornando invece alla ricetta devo dire che da alcuni mesi sono entrata nel "periodo polpette". Ho preparato vari tipi di polpette e anche andando a pranzo fuori mi sono buttata sul menu polpetta :o)
Non era mia intenzione comprarlo, perché il fine settimana era già denso di impegni, ma quando mi sono trovata davanti quel bel mazzo di cavolo nero, con tutte le foglie piccole e tenere, non ho resistito. Ho valutato velocemente se potevo acquistare anche gli altri ingredienti necessari per la ribollita, ma no, il tempo a disposizione era davvero troppo poco... lo avrei mangiato così, in purezza, ma avrei anche potuto unirlo ad un briciolino di salsiccia che già avevo acquistato :o)
Se ne fossi capace scriverei un'ode all'insalata di pollo :o) infatti questa ricetta-non-ricetta è uno dei piatti fissi della mia cucina, un vero salva-vita. Nei periodi un po' troppo indaffarati l'insalata di pollo mi permette di risolvere molte cene, devo solo stare attenta ad organizzarmi un po' in anticipo con la cottura del pollo, se non ho degli avanzi a disposizione.
L'insalata di pollo penso sia proprio nata per riciclare quell'avanzo di petto un po' stopposo che nessuno mangia, oppure per proporre in modo diverso una parte del gigantesco cappone utilizzato nella preparazione del brodo per i tortellini.
Una ricetta semplice semplice per un antipasto gradevole e simpatico, da preparare in poco tempo.
L'idea non è mia, l'ho vista qui mentre gironzolavo per il web e me la sono segnata. Nelle scorse settimane, vista l'elevata quantità di pere a disposizione, ho potuto finalmente fare una prova. Ne ho preparato una piccola quantità solo per me e mio marito in occasione del pranzo insieme del sabato.
Per il compleanno del suo blog, Barbara ha indetto un contest, con tanto di premio finale: un fiammante Mixer Rosso metallizzato KitchenAid con ciotola in vetro. Appena ho visto il post ho pensato che, con questo miraggio finale, era proprio impossibile resistere alla tenazione di parteciparvi, anche se le probabilità di vincità sono vicine a quelle del SuperEnalotto (soprattutto per il fatto che non ci gioco mai!).

Nonostante il tempo sia sempre troppo tiranno con me, per questo contest ho addirittura preparato due piatti.
Avevo pensato di partecipare con questo post al WHB ospitato da Cinzia, ma sono arrivata tardi! No no, non è per colpa dell'ora legale, mi sono semplicemente dimentcata che la scadenza per quell'evento non è la mezzanotte.

con questa ricetta partecipo al Weekend Herb Blogging # 276 ospitato da Cinzia
Thanks to Haalo who manages all events, and to Brii for the Italian edition. Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
Il merito però va tutto ad Antonella, è seguendo il suo blog che ho scovato questo ottimo antipasto/stuzzichino.
150 g olive verdi snocciolate
50 g mandorle pelate
80 g olio extravergine di oliva
7 o 8 capperi sotto sale, ben sciacquati
un pezzetto piccolo di aglio
Unire tutti gli ingredienti nel boccale del robot da cucina e tritare alla massima velocità .
Fermarsi quando il composto ha raggiunto la consistenza desiderata: con piccoli pezzettini, per evidenziare le diverse consistenze, oppure una crema.
Durante un corso con Igles Corelli, presso la scuola Amici di Babette, sono rimasta affascinata dalla cottura a bassa temperatura del pesce, in particolare si trattava di calamari. E' incredibile il sapore di mare che quei calamari avevano mantenuto grazie a quella particolare cottura.
Ho pensato, così, di condividere la "scoperta" con mio marito realizzando una portata dove il sapore del pesce fosse predominante e volutamente non amalgamato con gli altri ingredienti. Il risultato è rappresentato da questo bicchierino dove il calamaro ha la parte del protagonista.
4 Calamari piccoli
40g di mix Bulgur-Quinoa (*)
2 zucchine grandi
maggiorana
buccia di limone grattugiata
sale, olio e.v. di oliva
Cuocere il mix Bulgur-Quinoa secondo le indicazioni della confezione, scolarlo e condirlo con un po' di olio e una piccola grattugiatina di buccia di limone.
Tagliare la parte esterna delle zucchine a cubettini regolari epassarla in padella con un filo d'olio e un po' di maggiorana sbriciolata. Cuocere al dente.
Pulire i calamari e tagliarli ad anelli, dividere i ciuffi in singoli tentacoli. Scaldare un pentolino di acqua ( 1/2 litro, o più a seconda della quantità di calamari). L'acqua dovrà raggiungere i 67°C.
A questo punto togliere dal fuoco l'acqua, immergere i calamari. Se i calamari sono molti la temperatura dell'acqua si abbasserà molto, riportare il pentolino su fuoco bassissimo e scaldare brevemente: l'acqua dovrà arrivare verso i 65-67°C massimo! Laciare i calamari nell'acqua mentre si preparano i bicchierini.
In ogni bicchiere depositare uno strato di zucchine e uno strato di bulgur-quinoa. Scolare i calamari e depositarne alcuni, così nature, sulla sommità dei bicchierini. (Nulla vieta di condire i calamari con poco sale e un po' di olio)
p.s.: le foto sono di repertorio... usando la luce naturale ora è finito il periodo delle foto decenti :o)
Più che una ricetta questa è solo una idea per un bicchierino, che in quantità maggiori può essere anche un piatto unico. Io l'ho realizzato per utilizzare la prima zucca della stagione. Con il freddo è diventato più piacevole stare ai fornelli e ogni scusa è buona per accendere il forno. Da quello che ho letto in giro so di non essere l'unica!
Questo bicchierino è composto, partendo dal basso, da:
- Mix quinoa-bulgur semplicemente lessato e condito con olio
- Zucca speziata cotta al forno a cubetti e insaporiti con spezie miste alla moda di Alex
- Lenticchie piccantine lessate al dente e poi terminate di cuocere in padella con olio, cipolla, peperoncino e alloro
Finalmente è arrivato caldo e il periodo delle cene all'aperto per salutarsi prima delle vacanze. I menu ovviamente si allegeriscono per rendere più piacevole lo stare a tavola.
Per rendere anche divertente e curiosa la cena si può ricorrere a questo piccolo antipasto dal nome fasullo e dalla consistenza divertente.
Di fronte a queste sferette trasparenti gli ospiti rimarranno un po' stupiti (a meno che non siano foodblogger ;o) ) e si potrà raccontare di avere usato il pregiato e rarissimo caviale bianco portato da un amico di ritorno dalla Russia!!!
All'assaggio il trucco verrà svelato: queste palline gelatinose avranno un lieve sapore di limone e dovrete rivelare che si tratta delle ormai arcinote perle di tapioca.
Non so voi ma io mi diverto molto nello stupire i miei ospiti abituati ai classici tortellini, tortelloni, lasagne e tagliatelle. Vedere il loro sguardo interrogativo davanti ad un piatto mi diverte e mi rende molto felice: sono di nuovo riuscita a fare qualcosa di nuovo, piacevole per me e per gli ospiti.
Avocado and White Caviar Glasses
x 4 - 6 bicchierini circa - Ricetta tratta dal libro "Verrines" diJosé Maréchal
50 g Perle di Tapioca
Preparare la tapioca versandola in acqua bollente salata e facendola cuocere fimo a quando è trasparente.
200g Salmone affumicato
2 Avocados
1 cucchiaino raso di cumino in polvere
succo di 1 limone
Sale, Pepe, Olio e.v. di Oliva
Scolarla, versarla in una ciotola e condirla con 2 cucchiai di olio d'oliva, 1 cucchiaio di succo di limone, pepe e sale se necessario. Lasciare raffreddare.
Tagliare il salmone a dadini o striscioline.
Sbucciare gli avocados e ridurli in purea con il mixer assieme al succo di limone rimasto, il cumino, sale, pepe e 2 cucchiai di olio di oliva.
Riempire i bicchieri alternando gli strati di avocado, salmone e tapioca.
Porre in frigorifero per almeno 30 minuti. Servire freddi.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta de Il Gatto Goloso!!!!!!!!!

La passione per la Svezia ed il suo cibo non mi è ancora passata. Anzi, deve essere molto forte se, proprio io, mi sono arrischiata ad eseguire questa ricetta.
Il pesce crudo, cioè non cotto sulla fiamma, mi spaventa molto. Come dice Dario Bressanini nessun cibo è a rischio ZERO, ma il pesce sicuramente lo è di più :o) però mi rendo benissimo conto che la diffidenza è un fatto culturale derivante dalla mancanza di tradizioni legate al pesce crudo qui in Emilia.
Bhè, tutti i tabù e le convinzioni salutistiche sono andati in crisi tremenda di fronte alle foto del Gravlax sul blog Food Vagabond curato da Hande.
La ricetta così semplice e la fortunata congiunzione astrale che mi ha fatto trovare un filetto perfetto, erano il segno che ci dovevo provare anche io.
Come potete leggere sono ancora viva :o) e molto soddisfatta del Gravlax, sebbene sia un po' troppo salato per le mie abitudini, ma un generoso ricciolo di burro risolve il problema almeno per quello che riguarda il gusto.
1 Filetto di Salmone senza pelle (il mio era di circa 800gr)
Sale grosso: 2 volte il peso del filetto (quindi 1,6 kg)
Zucchero: stesso peso del filetto (quindi 800g)
Erbe: io ho usato semi di finocchio, alloro e timo
Lavare e asciugare il filetto di salmone rimuovendo le eventuali lische rimaste. In una ciotola mescolare sale, zucchero ed erbe.
In una pirofila di vetro o porcellana stendere uno strato sottile del mix di sale. Sistemare il filetto nella pirofila e ricoprirlo con il mix rimanente.
Sul sale porre un foglio di cartaforno e poi sigillare la pirofila con pellicola trasparente (altrimenti il frigorifero e quanto contiene odoreranno solo di salmone!)
Sistemare dei pesi sul sale (ad es. i pacchi di riso sottovuoto) e porre la pirofila in frigorifero.
Dopo 2 giorni il pesce avrà iniziato a perdere liquidi sciogliendo parte del sale: controllare che il filetto sia ben coperto di sale, colmando eventuali buchi con il sale che si trova ai bordi, lontano dal filetto
Dopo 5 o 6 giorni il filetto sarà pronto: si sarà assotigliato divenendo più duro e sarà lucido. Toglierlo dal mix di sale e risciacquarlo velocemente sotto l'acqua corrente per rimuovere tutto il sale, quindi ascugarlo.
Affettare molto sottilmente e servire.
Vizualizza versione stampabile...
Quelle che si chiamano generalmente torte salate sono sempre qualcosa di più simile ad una quiche, cioè con la pasta solo sotto, oppure delle "pie", cioè con una copertura che racchiude il ripieno.
Gli Svedesi invece sì che sanno come fare le torte salate!
La loro Smörgåstårta, traducibile come torta tramezzino, è una vera e propria torta a strati riccamente farcita, ricoperta e decorata.
I ripieni sono di solito hanno una base di formaggi cremosi arricchita da carne, da pesce oppure anche solo in versione vegetariana.
La decorazione deve poi essere ricca, non come la mia che è scarsissima. Uova sode, insalata, maionese, insalate colorate, salumi/gamberetti e cetriolo sono le decorazioni più utilizzate.
Su Flickr è possibile trovare una vasta raccolta di immagini da cui trarre interessanti spunti per quello che riguarda la decorazione.
3 fette di pane bianco per tramezzini rettangolari
250g Philadelphia
150g Mascarpone
150g Ricotta
150g Prosciutto Cotto
1 cucchiaio di salsa Worcester
sale, pepe
Salame a fette sottili
Gherigli di noce
Nel mixer tritare versare il prosciutto cotto, 50g di philadelphia, 50g di mascarpone, 50g di ricotta e la salsa Worcester. Frullare per ottenere una pasta spalmabile.
In una ciotola amalgamare i formaggi rimanenti, condire con sale e pepe.
Su un piatto posizionare una fetta di pane e ricoprirlo con uno strato di crema di formaggio. Appoggiare sul formaggio un'altra fetta di pane e spalmarvi la crema al prosciutto. Terminare con l'ultima fetta di pane.
Rivestire tutta la torta con la crema al formaggio.
Decorare la superficie e i lati seguendo la propria fantasia.
Lasciare riposare 2 o 3 ore in frigorifero.
Vizualizza versione stampabile...
Inizia a fare freddino e si sta in casa più volentieri. Dopo il periodo estivo dedicato a cene fredde in terrazza o grigliate, in questa stagione inizia per me il periodo preferito per invitare amici e parenti a casa.
Durante le vacanze, si sa, è possibile trovare più tempo per le letture. Nella mia settimana abruzzese, oltre a lrggere tre libri, ho sfogliato anche il numero di Agosto della Cucina Italiana.
Tra le tante ricette quella che mi ha colpito è stata la più inusuale per me... appena tornata a casa non ho potuto fare altro che provarla.
Mai avrei pensato di abbinare le pesce al prosciutto. Per la mia "formazione" gastronomica, che definirei assai provinciale, il prosciutto è fatto per pietanze salate e al limite può essere abbianto col melone pur essendo indigesto. La pesca invece è fatta per i dolci (tipo questo o questo) e per essere consumata nature. E stop!
Invece mi sono dovuta ricredere: la pesca e il prosciutto possono essere abbinati trasformandosi in un simpatico e per me inusuale antipasto da accompagnare ad un bicchiere di bollicine.
Pesca Saporita
1 Pesca a pasta Bianca
4 fette di Prosciutto saporito
Olio e.v. di Oliva
Lavare la pesca e dividerla in 8 spicchi.
Scaldare un velo di olio in una padella antiaderente e far rosolare brevemente gli spicchi di pesca sui due lati: la polpa dovrà lievemente colorire a causa degli zuccheri che caramellano.
Togliere gli spicchi di pesca dalla padella, disporli in un piato e lasciarli intiepidire. Porli in frigorifero.
Prima di servire l'antipasto tgliere la pesca dal frigorifero, tagliare ogni fetta di prosciutto a metà nel senso della lunghezza e avvolgere con ogni pezzo uno spicchio di pesca.
Fermare con uno stecchino e servire.
Note:
La pesca può essere anche a temperatura ambiente, ma io la preferisco fredda.
Ho fornito la ricetta per una sola pesca ma le quantità possono essere aumentate a piacimento.
1 Pesca a pasta Bianca
4 fette di Prosciutto saporito
Olio e.v. di Oliva
Lavare la pesca e dividerla in 8 spicchi.
Scaldare un velo di olio in una padella antiaderente e far rosolare brevemente gli spicchi di pesca sui due lati: la polpa dovrà lievemente colorire a causa degli zuccheri che caramellano.
Togliere gli spicchi di pesca dalla padella, disporli in un piato e lasciarli intiepidire. Porli in frigorifero.
Prima di servire l'antipasto tgliere la pesca dal frigorifero, tagliare ogni fetta di prosciutto a metà nel senso della lunghezza e avvolgere con ogni pezzo uno spicchio di pesca.
Fermare con uno stecchino e servire.
Note:
La pesca può essere anche a temperatura ambiente, ma io la preferisco fredda.
Ho fornito la ricetta per una sola pesca ma le quantità possono essere aumentate a piacimento.
Vizualizza versione stampabile...
Zorra, instancabile organizzatrice di eventi, ha invitato tutti a festeggiare con lei la giornata nazionale della sua patria di origine, la Svizzera, che si ripete ogni primo di Agosto dal 1891.
La festa per i blogger sarà l'occasione di preparare un piatto bianco e rosso o un piatto appartenente alla tradizione svizzera.
Io non volevo mancare a questo evento ma fino ad oggi pomeriggio non avevo ancora trovato niente di adatto, perché pensando ad un piatto bianco e rosso non riuscivo a togliermi dalla testa la caprese. Così ho pensato di realizzare una versione un po' fusion.

Al posto della mozzarella ho usato il Paneer: un formaggio fresco che si fa in casa la cui ricetta appartiene alla cucina tradizionale indiana. Al posto della semplice fetta di pomodoro ho inserito invece una gelatina al pomodoro decisamente meno tradizionale.
Tanti auguri Svizzera! A te dedico questo piccolo antipasto bianco e rosso, con una decorazione verde: l'Italia e la Svizzera sono così vicine!
Caprese Fusion
Per il Paneer:
3l Latte Crudo
60ml Succo di Limone filtrato
Per la Gelatina di Pomodoro:
400g Pelati
2 fogli di Gelatina
Basilico
Sale
Olio e.v. di Oliva
Preparazione del Paneer.
In una pentola capiente versare il latte e portarlo ad ebollizione. Aggiungere il succo di limone e rimescolare velocemente con un cucchiaio affinché questo si distribuisca bene.
Aspettare che il latte torni a bollire: si vedranno dei piccoli fiocchi di latte che iniziano a formarsi. Continuare a mescolare e lasciare sul fuoco fino a quando il latte si sarà completamente separato: i fiocchi di formaggio saranno in sospensione in un liquido semitrasparente e giallino.
Sistemare un telo di lino in uno scolapasta, con un mestolo forato raccogliere i fiocchi di latte e sistemarli nello scolapasta.
Passare il formaggio sotto l'acqua fredda per eliminare il sapore di limone. Chiudere il telo e strizzare il formaggio per fare uscire l'acqua in eccesso. Mettere il fagottino di formaggio tra due piatti con un grosso peso sopra e lasciare riposare 2 ore.
Preparazione della Gelatina.
Passare al passaverdure i pelati e raccogliere il sugo in un tegamino. Metterlo sul fuoco, aggiungere una manciata di foglie di basilico e regolare di sale. Portare ad ebollizione e cuocere 15 minuti.
Nel frattempo ammollare per 10 minuti la gelatina in acqua fredda, far bollire poca acqua e sciogliervi la gelatina.
Rimuovere le foglie di basilico dal sugo e aggiungervi la gelatina sciolta mescolando bene. Versare il pomodoro in una teglia di dimensione adeguata in modo da ottenere uno spessore di un centimetro. Porre in frigorifero a rassodare.
Dopo il tempo di riposo tagliare il formaggio a fettine il più possibile regolari, ritagliare anche la gelatina rassodata in forme simili e depositarle sul formaggio.
Porre in frigorfero fino al momento di consumarli. Decorare con una foglia di basilico e un filo di olio.
E' un periodo in cui sono in vena di piccoli antipasti. Lo considero un momento fortunato poichè, quando serve, non ho mai idee nuove e cado nel classico, ma sempre buonissimo, antipasto con bruschette e affettati.
Per questo antipasto ho sfruttato una ricetta di Brandade di baccalà vista su Gennarino unendola a delle cialdine di patate ravvivate da un tocco di sesamo nero. A dire il vero ho un po' esagerato con il sesamo e il sapore era troppo forte; infatti nella ricetta ho poi ridotto le quantità .
Baccalà Cremoso su Cialda di Patate al Sesamo Nero
per 4 persone
350g Baccalà già bagnato
150g Patate Gialle
1 cucchiaio di Farina
1 cucchiaino di Sesamo
1/2 bicchiere di Vino Bianco
1/2 bicchiere di Panna
1/2 bicchiere di Latte
1 spicchio di Aglio
1 foglia di Alloro
6 grani di Pepe + pepe macinato
Olio e.v. di Oliva
Prezzemolo
In una pentola porre il baccalà , l'alloro, i grani di pepe, il vino e aggiungere acqua. Il baccalà dovrà risultare completamente coperto.
Portare ad ebollizione, lasciare cuocere per 5 minuti e spegnere il fuoco.
Sgocciolare il baccalà , togliere la pelle e spezzettarlo.
In un tegame scaldare poco olio, aggiungere l'aglio tritato e lasciare appassire. Aggiungere il baccalà e farlo insaporire, unendo pepe macinato, per circa 10 minuti.
Aggiungere al baccalà la metà della panna e la metà del latte. Coprire il tegame, abbassare la fiamma e lasciare cuocere altri 10 minuti.
Regolare di sale e unire la panna e il latte rimanenti. Continuare a cuocere, mescolando con un cucchiaio di legno, fino a quando il baccalà diventa cremoso.
Nel frattempo pelare le patate e grattugiarle con la grattugia a fori grandi. Metterle in una ciotola, aggiungere la farina, il sesamo e un po' di sale.
Scaldare pochissimo olio in una padella antiaderente e con il composto di patate formare 4 mucchietti e schiacciarli per ottenere delle cialde. Farle cuocere, da entrambe le parti, fino a quando appaiono ben dorate.
Per servire disporre una o due cucchiaiate di baccalà su ogni cialda e cospargere con un pizzico di prezzemolo tritato.
Cosa succede? Dopo i "nuovi" dolcetti chiamati Scunzie ho trovato una nuova specie ittica? :o)
Ovviamente no! Ho semplicemente giocato con i colori anche se il risultato non è satto proprio rosso-rosso ma solo un po' arancione.
Il colore che ho usato arriva da una strana spezia: l'annatto.
Con i semini della bixa orellana si può realizzare un olio colorato che viene poi utilizzato per conferire un color arancio-rossiccio alle pietanze.
Nel caso particolare di questa ricetta ho colorato dei cubetti di pesce spada che assieme al topinambur sono andati a realizzare un piccolo antipasto dal sapore davvero delicato.
Tortini di Pesce Spada Rosso e Topinambur
x 2 persone
120gr Pesce Spada
150gr Topinambur
2 cucchiaini di Semi di Annatto
1 spicchio d'Aglio
Olio
Sale
Pelare i topinambur e tagliarli a dadini. In una padella scaldare poco olio di oliva con lo spicchio d'aglio. Lasciare insaporire l'olio poi togliere lo spicchio d'aglio e unire i dadini di topinambur. Rosolare 2 minuti poi regolare di sale e lasciare cuocere coprendo la padella.
Preparare il pesce spada rimuovendo la pelle e tagliandolo a piccoli dadini.
In una altro padellino scaldare 2 cucchiai di olio e unire i semi di annatto. Lasciare cuocere, senza soffriggere, fino a quando l'olio risulterà colorato poi lascare intiepidire. Filtrare quindi l'olio, rimetterlo nella padella e farlo scaldare nuovamente. Cuocere i dadini di pesce nell'olio colorato per 2 minuti per evitare che diventi secco. Durante la cottura aggiungere poco sale.
Sul piatto di portata disporre un cerchio porzionatore di 8-10cm. di diametro, riempire il fondo con la metà dei topinambur e completare con la metà dei dadini di pesce spada sgocciolato dall'olio.
x 2 persone
120gr Pesce Spada
150gr Topinambur
2 cucchiaini di Semi di Annatto
1 spicchio d'Aglio
Olio
Sale
Pelare i topinambur e tagliarli a dadini. In una padella scaldare poco olio di oliva con lo spicchio d'aglio. Lasciare insaporire l'olio poi togliere lo spicchio d'aglio e unire i dadini di topinambur. Rosolare 2 minuti poi regolare di sale e lasciare cuocere coprendo la padella.
Preparare il pesce spada rimuovendo la pelle e tagliandolo a piccoli dadini.
In una altro padellino scaldare 2 cucchiai di olio e unire i semi di annatto. Lasciare cuocere, senza soffriggere, fino a quando l'olio risulterà colorato poi lascare intiepidire. Filtrare quindi l'olio, rimetterlo nella padella e farlo scaldare nuovamente. Cuocere i dadini di pesce nell'olio colorato per 2 minuti per evitare che diventi secco. Durante la cottura aggiungere poco sale.
Sul piatto di portata disporre un cerchio porzionatore di 8-10cm. di diametro, riempire il fondo con la metà dei topinambur e completare con la metà dei dadini di pesce spada sgocciolato dall'olio.
Nota: ho aggiunto un pizzico di pinoli per provare a decorare ma il risultato non è stato buono... meglio utilizzare foglioline di prezzemolo riccio.