Negli ultimi tempi i richiami agli anni '80 del XX secolo sono davvero tanti: i colori fluo, gli shorts, i nastri tra i capelli, le superga con i nastri colorati al posto dei lacci. Devo ammettere che mi ha colto un pizzico di nostalgia per la giovane età di allora, ma penso di stare molto ora poiché il periodo dell'adolescenza è un po "complicato".
E' arrivata la primavera e mi ha sorpreso con la dispensa ancora piena di ingredienti "invernali"... Quindi si deve correre ai ripari e far ruotare i menu attorno a quello che c'è in casa, perchè non mi piace sprecare il cibo: mi rattristo anche quando marcisce una cipolla rimasta inutilizzata :o)
Nel w-end ho verificato il contenuto del cassetto dei legumi, ero indecisa tra una passatina di ceci e dei semplici fagioli in insalata poi mi è venuta voglia della pasta e fagioli, di orgini abruzzesi, che prepara mia suocera.
Di solito i periodi di intensa attività si concentrano a Maggio-Giugno e Settembre. Quest'anno, probabilmente a causa di una congiuntura astrale negativa o del buon vecchio caro Murphy, sono 15 giorni che non ho un istante libero e anche le ore di sonno hanno subito una drastica riduzione. Per fortuna ho dedicato il tempo a cose che mi piacciono, per cui la situazione non è completamente negativa.
Il blog e la cucina però sono finiti in fondo a tutte le priorità , sono stata in cucina solo il tempo per cuocere 2 uova al tegamino, o aprire una scatoletta di tonno, oppure lavare un po' di insalata: per fortuna mio marito vede il cibo come puro mezzo di sopravvivenza e mi posso prendere la libertà di non cucinare, se non ho tempo.
Questo primo piatto lo estraggo dell'archivio. L'ho preparato qualche settimana fa per provare un formato di pasta per me nuovo. Fino a poco tempo fa nella grande distribuzione era possibile trovare solo i formati di pasta standard, nessuna divagazione verso le tipicità regionali.
Ora però, aumentando la richiesta, sta aumentando anche l'offerta e oltre ad anelletti e fregola, ho messo finalmente le mani su una confezione di Calamarata. L'ho trovato un formato di pasta davvero simpatico: non si rompe in cottura come i paccheri e rimane in forma presentandosi bene nel piatto.
Inevitabile, come prima prova l'abbinamento con i calamari ai quali ho aggiunto i carciofi. Le dosi sono tutte un po' ad occhio.
500g di Pasta formato Calamarata
Calamari, 2 a testa se sono piccolini
4 carciofi
1 Scalogno
1 cucchiaio di Concentrato di Pomodoro
Sale, Olio
Pulire i calamari tagliando la sacca ad anelli e lasciando intero il ciuffo.
Sfogliare i carciofi conservando solo il cuore tenero e metterli a bagno in una ciotola d'acqua con succo di limone per non farli ossidare.
Mentre si prepara il condimento portare ad ebollizione l'acqua e cuocere la pasta (i tempi di cottura sono elevati).
Tritare finemente lo scalogno e farlo appassire in una padella con un po' di olio.
Tagliare i carciofi a fettine sottili, eliminando eventualmente la barba che potrebbe trovarsi all'interno del cuore. Unire i carciofi allo scalogno e farli rosolare.
Quando i carciofi iniziano ad ammorbidirsi unire i calamari. Non appena cambiano colore aggingere una punta di concentrato, solo per dare un lieve colore rosato.
Non appena i calamari sono morbidi spegnere il fuoco.
Quando la pasta è quasi cotta scolarla, conservando l'acqua di cottura. Unire la pasta al condimento e terminare la cottura a fiamma alta, unendo acqua di cottura se il sugo si asciuga troppo.
Qui la primavera sta iniziando ad annunciarsi! Ci sono state ben 2 giornate consecutive di sole, con le temperature che nel pomeriggio iniziano ad alzarsi. La mattina però è ancora un po' freddino e ci ricorda che l'inverno è ancora in agguato.
Sono felicche inizino le giornate più lunghe e che finalmente si possa stare un po' fuori senza inernarsi. Però non rimpiango nemmeno l'inverno che è passato. Qui, fortunatamente non ci sono stati disastri dovuti al maltempo, solo disagi che hanno fatto brontolare molti. Probabilmente non siamo più abituati, sia mentalmente sia come organizzazione, agli inverni freddi e con la neve, salvo poi brontolare che "non ci sono più gli inverni di una volta" quando si presenta un inverno mite.
Per cui sono contenta ci sia stato un inverno come si deve, anche se i disagi da sopportare sono stati parecchi: sveglie anticipate per la paura di trovare le strade impraticabili per andare al lavoro, guida ai 20 all'ora, posticipazione di molti impegni per l'impossibilità di spostarsi... e così via. Ma spero che ora le nevicate siano finite.
Per iniziare a salutare l'inverno che ci sta abbandonando ho pensato ad un primo rivolto ancora al passato con le castagne in forma di farina e il cavolfiore romanesco (grande amore di quest'inverno).
50g Farina di Castagne
170g Farina 00
2 Uova
1 Cavolfiore Romanesco piccolo
1 spicchio di Aglio
2 Acciughe sotto sale
Olio E.V. di Oliva
Sale e Pepe
Preparare la pasta: mettere da parte una piccola quantità di farina bianca. Sulla spianatoia fare la fontana con la rimanente farina bianca mescolata alla farina di castagne. Rompere al centro le uova, sbatterle con una forchetta e amalgamare la farina. Iniziare ad impastare e se la pasta fosse troppo morbida aggiungere la farina messa da parte.
Stendere la sfoglia, lasciarla asciugare un po' poi tagliare dei tagliolini.
Per il condimento: pulire e cuocere a vapore il cavolfiore in modo che sia ancora croccante e di un bel verde brillante.
In una padella rosolare lo spicchio di aglio tagliato a meta con l'olio, togliere la padella dal fuoco ed eliminare l'aglio. Aggiungere le acciughe dissalate e diliscate e farle sciogliere nell'olio caldo.
Porre a bollire abbondante acqua salata.
Rimettere la padella sul fuoco e aggiungere il cavolfiore farlo rosolare nell'olio e schiacciarlo con una forchetta conservando eventualmente alcune cimette per la decorazione.
Cuocere i tagliolini nell'acqua bollente, scolarli con un forchettone e passarli nella padella con la crema di cavolfiore. Aggiungere acqua di cottura mentre di ripassano in padella i tagliolini poichè assorbono molti liquidi.
Servire i tagliolini con una abbondante spolverata di pepe
Gli anni di frequentazione di forum e blog di cucina mi hanno fatto scoprire tantissimi piatti tipici delle vare zone d'Italia. L'arricchimento della mia cultura gastronomica è un aspetto che mi interessa molto, anche se forse non mi basterà la memoria di cui sono dotata per contenere una tale mole di informazioni.
Nella mia mente già da tempo si aggirava il concetto di fregola: un tipo di "pasta" appartenente alla tradizione Sarda. La fregola è una parente del cous cous, si tratta infatti di semolino compattato in granelli: esistono vari tipi di fregola a seconda della loro dimensione.
Questa conoscenza però era solo teorica e virtuale grazie alle ricette proposte dai Trattori.
Mai avrei pensato di incontrare un sacchetto di fregola in un negozio, qui dalle mie parti. E invece sbagliavo: la Coop, dopo gli anelletti, mi ha fornito pure la fregola!
Spero che i Sardi non me ne vogliano se, invece di applicare una ricetta canonica, mi sono lasciata traviare dagli ingredienti che avevo in casa. L'abbinamento fregola-topinambur ha iniziato improvvisamente a frullarmi in testa, più ci pensavo e più mi convinceva. E mi ha convinto anche il risultato nel piatto: delicato ma denso di sapori.
200g Fregola
250g Topinambur puliti
150g Salmone
1l Brodo Vegetale
1 spicchio di Aglio
Olio
In un tegame scaldare l'olio con l'aglio sbucciato e tagliato a metà . Prima che inizi a colorire toglierlo dall'olio e versare i topinambur tagliati a fette o a cubetti.
Rosolare e cuocere per 5 minuti coperto.
Aggiungere la fregola ai topinambur e far rosolare brevemente.
Portare a cottura la fregola aggiungendo man mano il brodo.
Pulire il salmone dalla pelle e dalle eventuali lische; tagliarlo a cubetti.
Quando la fregola è praticamente cotta aggiungere anche il salmone, cuocere 2 o 3 minuti e servire.
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Oggi l'ultimo pranzo a casa prima delle vacanze. Ebbene sì, nonostante tutte le "assenze" dal blog, è arrivato il momento di staccare dal lavoro vero, di concedersi un periodo di nullafacenza estrema e di distacco dalla tecnologia: niente telefono, niente ADSL, niente computer.
Purtroppo la vacanza di quest'anno sarà un po' corta, ma come si dice dalle mie parti "piuttòst che gninta l'é mej piuttòst" (piuttosto che niente è meglio "pittosto") :o)
Per sentirmi già in vacanza da oggi e immaginare di essere già a destinazione (senza code, senza traffico...) a pranzo mi sono concessa un piatto ispirato alla regione in cui, tra pochissime ore, mi recherò: l'Abruzzo.
E così, grazie al signor De Cecco e ai suoi maccheroni ho potuto realizzarlo in tempo ragionevole. Con la preparazione delle valigie, la sistemazione delle piante affinché riescano a sopravvivere e pure il trasporto di un mobile gigantesco in casa non era proprio il momento di mettersi ad impastare!
x 4
320g di Maccheroni alla Chitarra
8 Polpetti (o più se sono troppo piccoli)
3 spicchi di Aglio
2 Pomodori da sugo
1 cucchiaio di Concentrato di Pomodoro
1 rametto di rosmarino
1 peperoncino piccante
Sale
Olio e.v. di Oliva
Pulire i polpetti e lasciarli interi. Tritare finemente gli aghi del rosmarino assieme al peperoncino privato dei semi.
In un tegame preferibilmente di coccio scaldare un po' di olio con uno spicchio d'aglio non pelato e lievemente schiacciato. Lasciare insaporire e poi togliere l'aglio.
A questo punto aggiungere il trito, i due spicchi d'aglio pelati e interi, i polpetti. Rosolare velocemente poi aggiungere il pomodoro, pelato e senza semi, e il concentrato.
Chiudere il tegame con il coperchio e cuocere a fuoco dolce senza aprire il coperchio per conservare tutta l'umidità all'interno; per mescolare limitarsi a scuotere la pentola.
Cuocere 15-20 minti poi regolare di sale e verificare la cottura con una forchetta. Nel caso in cui i polpetti siano ancora un po' duri continuare la cottura.
Cuocere come d'abitudine la pasta portandola a metà cottura.
Nel frattempo preparare una padella e versarvi il liquido che i polpetti hanno formato, con un forchettone togliere i maccheroni dall'acqua e sistemarli nella padella col sugo. Terminare la cottura a fuoco vivace aggiungendo l'acqua di cottura della pasta se il sugo dei polpetti non fosse sufficiente e unendo anche i polpetti poco prima di spegnere il fuoco (questo per evitare che si rompano, ma io li aggiungo subito in padella).
Nota: se non piacciono interi i polpetti si possono anche tritare, oppure si possono utilizzare dei moscardini che hanno una dimensione minore.
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Dopo tanto cercare ho finalmente trovato, qui in terra padana, i famosi anelletti siciliani! Era da tempo che li cercavo sia nella grande distribuzione sia nei negozietti che propongono prodotti più ricercati ma non avevo mai avuto successo. Ora li ho trovati addirittura nel supermercato Coop vicino a casa che da poco commercializza i prodotti dalla Cooperativa sociale “Placido Rizzotto” con il marchio Libera Terra. Si tratta di pasta prodotta con grano coltivati in terre liberate dalla mafia, recita la confezione.
Con questo tipo di pasta avevo intenzione di realizzare un classico della cucina siciliana: gli Anelletti o' Furnu, cioè il timballo di anelletti con ragù di carne, piselli, formaggi racchiuso in un guscio di melanzane fritte.
Avevo diligentemente stampato la ricetta di Rossella dal forum Pan per Focaccia e acquistato le melanzane. Poi, vedendo un pezzetto di coniglio che si era perso nel freezer ho cambiato idea e ho improvvisato un timballo un po' diverso: un po' più leggero e semplice ma assolutmanete da rifare.

Timballo di Anelletti con Ragù di Coniglio e Anacardi
Per 4 persone
200g Coniglio già disossato
Tritare al coltello la polpa di coniglio, scaldare in una padella un filo di olio e insaporirlo con lo spicchio d'aglio senza farlo colorare.
150g Anelletti
25g Anacardi
1/2 Bicchiere di Vino Bianco
1 Spicchio di Aglio
2 Melanzane Lunghe
Olio e.v. di Oliva, Sale, Pepe
Aggiungere la carne, alzare la fiamma e, sempre mescolando, far rosolare.
Sfumare con il vino, lasciare evaporare la parte alcolica, abbassare la fiamma e continuare la cottura. Quando la carne è quasi cotta e rimane ancora un po' di liquido regolare di sale e aggiungere gli anacardi tritati finemente. Cuocere altri 5 minuti. Insaporire con poco pepe e spegnere il fuoco.
Nel frattempo lavare le melanzane, spuntarle e tagliarle a fettine sottili 1 cm. nel senso della lunghezza. Friggerle in olio bollente e scolarle su carta assorbente poi cospargerle con un po' sale.
Preparare uno stampo da plumcake della capacità di un litro ungendolo con olio e rivestendolo di pane grattugiato.
Portare ad ebollizione l'acqua salata per cuocere la pasta e versarvi gli anelletti. Cuocere la pasta al dente, scolarla e poi versarla in una ciotola, aggiungere poco olio affinchè non attacchi e poi condirla con il ragù di coniglio.
Foderare lo stampo con le fette di melanzana lasciandole debordare un po', versare gli anelletti all'interno e chiudere con altre fette di melanzana e rincalzando i bordi.
Cuocere in forno a 170°C per circa 40 minuti.


E' Luglio.
Le vacanze si avvicinano, finalmente!
E la voglia di cucinare è ormai un ricordo :o)
Questo è quindi il periodo per le ricette semplici che racchiudono i sapori e i profumi dell'estate e che richiedono poco tempo davanti al caldo dei fornelli.
In questa pasta ho volutamente abbondato con il basilico sia perchè mi piace sia perchè arriva dalle coltivazioni che ho in terrazza!
Pasta Tricolore Estiva
(per due)
200g Pasta di Semola (Casarecci)
In una padella tostare leggermente i pinoli e metterli da parte.
1 Peperone rosso piccolo
1/2 Cipollina Rossa
1 Spicchio di aglio
Basilico (tantissimo)
2 Cucchiai di Pinoli
Olio e.v. di Oliva
Sale
Nella stessa padella versare un filo d'olio e aggiungere cipolla e aglio tritati. Lasciare scaldare e non appena iniziano a soffriggere aggiungere il peperone pulito e tagliato a listarelle. Aggiungere un po' di sale e fare cuocere a fiamma vivace alcuni minuti: il peperone deve risultare consistente e non disfarsi.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e versarla nella padella con il peperone. Mescolare accuratamente aggiungendo il basilico spezzettato con le mani.
Versare la pasta nei piatti o in una ciotola, unire anche i pinoli e servire.

In occasione di una cena maremmana in cui era protagonista il cinghiale avevo bisogno di trovare un primo diverso dai classici tortelli.
Con l'aiuto di Google ho scoperto che sul sito di Erik Banti è presente una pagina dedicata alla cucina maremmana. Da questa pagina è possibile scaricare dei graziosi file PDF con tutte le ricette corredate da graziosi disegni.
La ricetta che ho scelto permette notevoli variazioni, tanto da poter essere considerata una non-ricetta. Si tratta delle Fregnacce, una derivazione dei Ciaffagnoni... quelli che i francesi chiamano, molto più aristocraticamente, crêpes!
Per la farcitura delle Fregnacce il ricettario di Erik Banti riporta quanto segue:
Oltre che con il pecorino grattato, si possono riempire con un composto avente per base la besciamella nella quale mischiare prosciutto cotto a dadini e mozzarella, carciofi o asparagi o ragù di carne o piselli
Sulla farcitura da scegliere, almeno per me, non c'erano dubbi: i carciofi!

Fregnacce ai Carciofi
Crêpes
Fare le crêpes con la ricetta che si preferisce.
Carciofi Stufati
Besciamella densa
Besciamella liquida
Erba Cipollina
Cuocere in padella i carciofi con olio, aglio e poco sale, aggiungendo un po' di acqua se necessario.
Fare una besciamella molto densa e unire i carciofi stufati.
Sbollentare i fili di erba cipollina per 2 minuti.
Prendere una crêpe, spalmare un po' del ripieno ai carciofi, piegare due lembi della crêpe sul ripieno ottenendo una striscia e arrotolarla per ottenere un involtino cilindrico. Annodare un filo di erba cipollina attorno all'involtino. Ripetere per tutte le altre crêpes.
Preparare nel frattempo una besciamella molto liquida e versarla sul fondo di una teglia. Adagiarvi le Fregnacce e passarle in forno caldo per 15-20 minuti.
All'uscita dal forno spolverarle di parmigiano grattugiato.
Nota: manca la foto dopo la cottura... non ho fatto in tempo a farla prima che venissero divorate :o)

Periodo di baccelli e voglia di colore e freschezza dopo un inverno che, seppur caldino, è sempre stato un po' grigio.
La ricetta del condimento è facilissima ma richiede un po' di pazienza per sgusciare i baccelli e poi pelarli uno ad uno! Perchè li chiamo baccelli e non fave? Perchè questi sono baccelli toscani e in toscana è meglio chiamarli così :o)
Orecchiette con Pesto di Baccelli
200g Orecchiette
Per il Pesto:
80g Baccelli sgusciati e pelati
Frullare tutti gli ingredienti del pesto (tranne il formaggio) aggiungendo olio per rendere cremoso il pesto. Unire il formaggio e mescolare.
40g Mix di Mandorle, Pinoli e Anacardi
20g Pecorino Stagionato grattugiato
20g Grana grattugiato
1 spicchio di Aglio
1 pizzico di Maggiorana essiccata
Sale, Pepe e Olio e.v. di Oliva
Cuocere la pasta e utilizzare 2 cucchiai di acqua di cottura per diluire ulteriormente il pesto.
Condire la pasta con il pesto e servire.
Note: ricetta preparata per due persone; il condimento è quantitativamente molto abbondante per la quantità di pasta.

Ho fatto riferimento alla ricetta di Rossella: siciliana d.o.c. e ora anche amministratrice del forum di AmiciInCucina .
Ovviamente questa è la mia interpretazione "padana" :o) dove non ho seguito completamente le istruzioni della ricetta e nemmeno le dosi: penso sia una ricetta dove ognuno può scegliere in base ai gusti personali. Io ad es. ho messo tanti broccoli e poca uvetta perchè sono accostamenti sconosciuti a mio marito che è ora la mia cavia in cucina :o)
Mezzi Rigatoni ai Broccoli
Ingredienti per il condimento:
Broccoli
Pulire i broccoli, cuocerli in acqua salata (con moderazione) nella pentola che servirà poi per la cottura della pasta. Togliere i broccoli da'll'acqua di cottura usando un mestolo forato.
Acciughe dissalate e sott'olio
Cipolla
Mollica di pane secco sbriciolata
Pinoli
Uvetta
Olio
Sale
In una padella cuocere a fuoco dolcissimo la cipolla tritata in olio. Quando è trasparente aggiungere le acciughe e farle sciogliere. Aggiuntere poi i pinoli e l'uvetta e lasciare cuocere 2 o 3 minuti a fiamma vivace.
A questo punto aggiungere i broccoli lessati e fare insaporire. Nel caso in cui il composto fosse troppo asciutto aggiungere un po' dell'acqua di cottura.
In un'altra padella tostare lievemente la mollica di pane, poi sistemarla in una ciotolina. Sempre nella stessa padella versare un po' di olio e farlo scaldare. Spegnere il fuoco e fare sciogliere delle altre acciughe. Con questo composto "condire" la mollica di pane mescolando accuratamente.
Cuocere la pasta nell'acqua di cottura dei broccoli, scolarla, passarla in padella con i broccoli e servirla cospargendola con la mollica condita.