Viaggiare è indubbiamente una cosa che mi piace molto. Se fossi miliardaria lavorerei una settimana al mese per non arrugginire il cervello e il resto del tempo lo passerei in giro a curiosare per il mondo.
Ma cosa vuol dire, per me, viaggiare? quale significato attribuisco io alla parola "viaggio"?
Sono convinta che ognuno abbia la sua personalissima idea sui viaggi: ad alcuni piace andare a passeggiare in montagna, ad altri piace oziare in mari tropicali o al contrario sfidare la "fortuna" e andare dove nessun altro turista oserebbe mai andare.
Per me la parola viaggio racchiude vari significati.
Innanzitutto al viaggio è inevitabilmente associata la parola "vacanza" dato che posso viaggiare solo nel tempo libero che mi lascia il lavoro. Visto che le vacanze sono un evento raro io preferisco i viaggi "comodi", per cui scelgo sempre alberghi confortevoli, ma non sopporto gli sprechi, per cui sto alla larga dagli hotel con tante stelle.
Viaggiare vuol dire poi "vedere". Quando viaggio cerco di vedere più cose possibili e anche quando sono stanca morta la voglia di vedere qualcosa mi fornisce energie quasi infinite.
Nel viaggio c'è anche la parte organizzativa: pianificare le tappe, studiare il territorio e i monumenti/chiese/castelli... imperdibili è una attività che faccio con passione. Il mio sogno però sarebbe quello di avere un amico che abita in ogni posto che voglio visitare, perchè come turisti, molto spesso, non si riesce a cogliere pienamente la bellezza di un luogo.
Nel viaggio poi c'è una componente fondamentale e per me più importante: la cucina del luogo.
Io non posso visitare un posto e non mangiare quello che è tipico per quella zona, mi sembrerebbe di aver fatto un viaggio a metà . Purtroppo questo ha effetti negativi, ad es. quando sono stata negli USA sono ingrassata di ben 5 kg!!!
Quest'anno, dopo una piccola pausa, sono tornata in viaggio. La zona che ho esplorato è stata la Spagna del Nord ovest seguendo il Cammino di Santiago: volo Ciampino-Santander e da lì in macchina verso Santiago de Compostela.
Il viaggio, gastronomicamente parlando, è iniziato con un pranzo di emergenza alle 16:30 in un Autogrill: panino con tortilla e CocaCola. Commestibile ma sapevo che il viaggio mi avrebbe riservato pietanze ben più golose.
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